Mittwoch, 4. Dezember 2013

Tedesco - Pronuncia

Il Tedesco è la madrelingua di ca. 120 milioni di persone residenti in trentotto paesi. È una lingua pluricentrica con tre centri nazionali dell’uso della lingua: Germania, Austria e Svizzera. Appartiene al gruppo nederlandese-germanico del ramo occidentale delle lingue germaniche, della famiglia delle lingue indoeuropee, ed è la lingua più diffusa nel mondo dopo l’Inglese. È l’idioma con il maggior numero di parlanti nativi dell’Unione Europea, parlato come prima lingua e riconosciuto come lingua ufficiale in Germania, Austria, Lussemburgo, Belgio (nei cantoni orientali), Svizzera (Paese nel quale, soprattutto nella parte settentrionale, si parla una variante conosciuta come svizzero tedesco) e nel Liechtenstein; è inoltre parlato e ampiamente tutelato in Alto Adige – Südtirol (regione dell’Italia, detta anche Sud Tirolo) dove gode di uno status di sostanziale coufficialità con l’Italiano e nella Val Canale, in Friuli-Venezia-Giulia; inoltre dialetti ascrivibili alla famiglia linguistica del Tedesco sono parlati dalle minoranze Walser del Piemonte e della Valle D’Aosta, da quelle Mochene del Trentino e da quelle Carnico-Germaniche di Sauris, Timau nel Friuli e Sappada in Veneto; sempre alla famiglia delle lingue germaniche appartiene la lingua dei Cimbri (v. Lingua cimbra), presenti tra Veneto e Trentino, che sebbene abbia avuto un’evoluzione del tutto particolare viene talvolta inclusa nella famiglia tedescofona. Il Tedesco è inoltre correntemente parlato in parti della Romania, della Polonia (Voivodato di Opole), dell’Alsazia e della Lorena (Francia) ed è parlato negli Stati Uniti soprattutto negli stati di New York, Pennsylvania e Ohio. Anche innumerevoli nazioni, ex possedimenti coloniali della Germania, come per esempio la Namibia, hanno una significativa percentuale della popolazione che ancora oggi parla la lingua tedesca. Il Tedesco è una delle lingue germaniche moderne con la grammatica più complessa, a causa della presenza dei casi e della conseguente declinazione dei sostantivi (però molto ridotta nella lingua moderna) e degli aggettivi. I casi in tedesco sono quattro: nominativo, genitivo, dativo e accusativo. I sostantivi (che come le parti del discorso sostantivate si scrivono sempre con l’iniziale maiuscola, ad esempio: das Ich, l’Io oppure das Essen, il mangiare) presentano tre generi: maschile, femminile e neutro.
Il paradigma dei verbi tedeschi irregolari ha quattro forme: l’Infinitiv (infinito), l’ Indikativ Präsens (indicativo presente), l’ Indikativ Präteritum (preterito, ovvero indicativo imperfetto/passato remoto) ed il Partizip II (participio passato). Il Plusquamperfekt (piuccheperfetto, corrispondente all’indicativo trapassato prossimo/trapassato remoto), il Futur I (futuro semplice), il Futur II completano il quadro dei tempi dell’indicativo.
il Konjunktiv I (primo congiuntivo) ha quattro tempi (presente, perfetto, futuro I, futuro II), e si usa in prevalenza nel discorso indiretto.
Il Konjunktiv II (secondo congiuntivo) ha quattro tempi (preterito, piucchepperfetto e i due futuri). Alcuni suoi usi corrispondono a quelli del condizionale in italiano; secondariamente, si può trovare nel discorso indiretto. È molto più usato del Konjunktiv I.
È quindi tipico del tedesco e delle lingue germaniche in generale, l’uso di costruzioni analitiche, realizzate cioè tramite largo uso di ausiliari (come sein essere, haben avere e werden divenire) per esprimere i diversi tempi verbali.
Alfabeto e pronuncia: a – b be – c ze – d de – e – f eff – g ghe – h ha (come i fiorentini pronunciano casa=hasa) - i – j jott – k ka – l ell – m emm – n enn – o – p pe – q que – r err – s ess – t te – u – v fau – w ve – x ix – y ypsilon – z zett
Ascolta la pronuncia
(Baum, Bank, Berg, Bier, Boot, Buch) albero, banca, montagna, birra, barca, libro
(Lob, taub, gab, Kalb) lode, sordo, diede, vitello
(Ich, dich, mich, euch, Milch, weich, reich) io, te, me, a voi, latte…
(richtig, Honig, lustig, traurig, eilig, fertig) giusto, miele, divertente, triste…
(Chemie, China, chinesisch, Chirurg) chimica, Cina, cinese, chirurgo
(Scheck, Stück, Glück, Stock) scheck, pezzo, fortuna, bastone
(glücklich, schrecklich) felice, terribile
(Mechthild und Eckhard machen schrecklich Krach) Mechthild e Eckhard rumoreggiano terribilmente
(drei, draußen, Drama, drehen) tre, fuori, dramma, girare
(Familie, Fahrrad, Fernseher, fünf, Fuß, Fehler) famiglia, bicicletta, tv, cinque, piede, errore
(Pfeffer, Pfiff, Pfeife, Pfaffe) pepe, …, pipa, prete
(Quittung, Quelle, quer, Qualität, Quiz, quietschen) fattura, fonte, di traverso, qualità…
(Haus, hier, Heim, Haupt, Bahnhof, Hochhaus) casa, qui, abitazione, capo, stazione….
(trinken, danken, denken, Frankreich) bere, ringraziare, pensare, Francia
(sinken, trinken, Enkel, Onkel) sprofondare, bere, nipote, zio
(Schnee, schnell, Schneider, Schnaps) neve, veloce, sarto, grappa
(Straße, Stein, Stadt, Stoff, Sport, Speisekarte, Spiel, Sparkasse) strada, sasso, città, stoffa, sport, menù, gioco, cassa di risparmio
(Wespe, Knospe, Donnerstag, Gast, Liste, Husten) vespa, germoglio, giovedì, ospite, lista, tosse
(viel, vier, Viertel, von, Vogel, Vater, Volk, verlieren) molto, quattro, un quarto, di, uccello, padre, popolo, perdere
(Klavier, Vase, November, Universität, privat, Verb) pianoforte, vaso, novembre, universitá, privato, verbo
(Fräulein, Räuber, Häuser, Bräuche, treu, Freude, scheu, neu) signorina, ladro, case, usanze, fedele, gioia, timido, nuovo
(Wein, Wien, Fleiß, fließt, leider, Lieder, steil, Stiel) vino, Vienna, impegno, scorre, purtroppo, canzoni, ripido, manico
(wenn, fett, Dreck, echt, Fell, Nest) se/quando, grasso, sporco, vero, pelo, nido
(sehr, mehr, Meer, Teer, Beet, Gel) molto, di più, mare, asfalto, cespuglio, gel
Lettere speciali
Queste lettere non hanno un posto proprio nell’alfabeto in quanto nessuna parola inizia con ß e le lettere con dieresi vengono parificate nell’ordine alfabetico a quelle “normali”.
ß = Scharfes S oppure Eszett (doppia s; nessuna parola ha questa lettera come iniziale e la riforma ortografica del 1996 ha ridotto il loro numero, mentre Svizzera e Liechtenstein le hanno abolite).
Ä = a mit Umlaut
Ö = o mit Umlaut
Ü = u mit Umlaut
In tedesco la parola “mit” significa “con”
Da notare che sebbene i due puntini siano pressoché uguali a una
dieresi è scorretto chiamarli così, perché derivano storicamente da un fenomeno di metafonia e nella scrittura Fraktur si poneva due trattini (simili a una e nella stessa scrittura) sopra la vocale. Talvolta quest’usanza è stata ripresa anche nella scrittura latina, ponendo una piccola e sopra la lettera.
Vocali
  • Il tedesco distingue tra vocali lunghe e vocali brevi: in genere le vocali seguite da singola consonante sono lunghe, mentre quelle seguite da doppia consonante sono corte, come wen [veːn] e wenn [vɛn].
  • Una regola fondamentale dice che le vocali lunghe sono aperte e le vocali brevi sono chiuse. L’unica eccezione e la ä lunga [ɛː] che è sempre aperta.
  • Un caso speciale è la e non accentuata [ə], tipicamente nei suffissi dell’inflessione (-e, -en) o nel prefisso be-. E’ una semivocale quasi non articolata, poco percepibile e a volte (nel suffisso -en) quasi inesistente. Assomiglia alla vocale ebraica shewa ed alla vocale ı turca.
  • Dove una sillaba inizia con una vocale, viene inserita prima di questa vocale una consonante non scritta, il plosivo glottale [ʔ]: le corde vocali (chiuse prima) si aprono in modo di una piccola esplosione per dare via al fiato che forma la vocale (esempio: (sich) beeilen [bəʔaɪlən] “affrettarsi”). Per questa caratteristica della pronuncia le sillabe danno l’impressione di essere più staccate che in altre lingue.
  • Le doppie vocali naturalmente allungano il suono della vocale, come in Saal, Seeelefant [zeːʔelefant], Boot. In alcuni casi, (specie prima di l o n) è usata una h (Dehnungs-h) per specificare la pronuncia lunga delle vocali, dopo la i invece la e.
  • y si pronuncia lunga [yː], e breve [ʏ] nelle parole di origine greca (come Olympiade), mentre non è esistente nelle parole tedesche. La pronuncia è inglese o francese per le parole in queste lingue.
Vocali con “Umlaut”
  • ö lunga ː], breve [œ] (più aperto); suono simile alla oe lombarda e la eu piemontese.
  • ü lunga [yː], breve [ʏ] (più aperto); suono simile alla u francese, ossia una u anteriore.
Dittonghi fonologici ei, ai, ay [ae] oppure [aɪ]. La seconda vocale è abbastanza bassa e si avvicina a quella di aereo. come in Einstein e Heisenberg).
  • au[ao]. La seconda vocale è abbastanza bassa e si avvicina a quella di caos; esempi Maus (“topo”).
  • eu, äu [ɔi] oppure [ɔʏ]. La combinazione non esiste in italiano. Si avvicina a poi [ˈpɔi] ma il secondo elemento vocalico è arrotondato e più basso. Bisogna notare che in alcuni dialetti tedeschi il dittongo è effettivamente pronunciato [ɔi]. Esempi: Deutschland, Freud e Fräulein. Il dittongo äu si usa anche come forma con Umlaut di au: per esempio Mäuschen (“topolino”), da Maus.
Altre combinazioni vocaliche
  • ie[iː] come in Siemens. Se è eterosillabica (cioè appartiene a due sillabe differenti) si pronuncia [j] seguito dalla vocale o dalla consonante sillabica (simile all’italiano) come in Italien, Brasilien, Spanien ed altre parole d’origine straniera.
  • äi è sempre eterosillabico e le due vocali si pronunciano separate: la prima è sempre [ɛː], la seconda può essere [iː] o [ɪ]. Esempio: europäisch.
  • eu eterosillabico si pronuncia come in italiano. Per esempio Museum (“museo”) e altre parole d’origine straniera.
Consonanti
  • ch sequenza di grafemi che corrisponde ad una fricativa velare sorda [x] dopo i fonemi /o/,/a/, /u/; il punto di articolazione diventa palatale [ç] dopo /i/ e /e/ e le vocali con la dieresi (si pronuncia più avanti nel palato, come dicono i tedeschi “come un gatto cattivo”). La pronuncia è più dura, uvulare [χ] nelle regioni meridionali.
  • dsch[ʤ] corrisponde al suono della g seguita da e o i. Frequentemente è sostituito da [ʧ] o da una via di mezzo [tʒ]. Viene utilizzato in parole di origine straniera, come ad esempio Dschungel, “giungla” (d’origine indiana, simile all’inglese jungle).
  • g[ɡ] ha solo il suono “duro”; perciò ge è pronunciato ghe’, inoltre ig alla fine delle parole viene pronunciata [ɪç], per esempio honig [ˈhoːnɪç]
  • h[h]. Prima di una vocale si deve sempre pronunciare la h è una consonante al pari delle altre e differenzia le parole (Hund = cane, und = e). La h dopo una vocale allunga la vocale stessa (Dehnungs-h), come in ja wohl.
  • j[j](in alcune varietà è più forte [ʝ]), come in Joghurt. Si pronuncia come i prevocalica italiana (ieri, iena) ma ci sono delle eccezioni per le parole di origine straniera, (per esempio Job si legge [ʤɔp] o, più comunemente, [ʧɔp].
  • ng[ŋ] (nasale velare) sia in posizione mediana che finale. Quindi “ng” si pronuncia come la n di ancora [aŋˈkoːra]. Nelle regioni settentrionali è più spesso uvulare [ɴ].
  • ph[f], come in Philosophie e altre parole d’origine greca.
  • qu + vocale si legge [kv] (più precisamente [kβ]) + vocale, come in Quatsch [kvaʧ]. Questa è una caratteristica della pronuncia che si nota molto nell’accento tedesco.
  • r[ʀ]. Il suono della r in tedesco è uvulare, simile al francese e non alveolare come in italiano. Alla fine delle parole la r non si sente quasi: il suffisso er si pronuncia [ʀ] sillabico o [ɐ].
  • s si pronuncia [z] come in rosa se precede una vocale (come in sein, Hase) ma [ʃ] (come sch) se all’inizio di una parola precede p e t (come in Straße) e nelle parole di origine straniera si può pronunciare come in italiano. Solo se è doppia o finale si pronuncia [s] (come in sasso).
  • ß. Non esiste la ß maiuscola. Può essere sostituita da due s. (la doppia ss segue vocali corte, come in essen (mangiare, pron. essen); la ß segue vocali lunghe, come in aßen (mangiarono, [ˈa:sn̩] e i dittonghi come in heißen (significare oppure chiamarsi nel caso nomi propri, [ˈhaesn̩]).
  • sch[ʃ] corrisponde al suono italiano scritto con sc quando in italiano segue i o e.
  • tsch[ʧ] corrispondente al suono della c seguita da e o i (come in Deutschland).
  • v perlopiù [f] come in Volk (“popolo”, da cui Volkswagen, “auto del popolo”) in parole tedesche ma [v] italiano in parole di origine straniera (soprattutto latina), come Vase.
  • w[v] come in Wurst (salume, insaccato) e Würstel (salsicciotto). Attenzione: wurstel senza la dieresi e con la minuscola è errato in tedesco, dove va scritto con l’Umlaut e con la maiuscola, come tutti i sostantivi (anche comuni) tedeschi. Würstel è il diminutivo bavaro-austriaco di Wurst mentre in tedesco corrente la forma corretta è Würstchen che viene usato anche come epiteto con il significato di “persona insignificante” o “povero diavolo”.
  • z si pronuncia sempre [ʦ] come in spazio e mai [ʣ] (come in zattera).
Altro
Alla fine delle parole o prima di una consonante sorda b, d, e g si pronunciano rispettivamente [p], [t] e [k] (ig in posizione finale si pronuncia però [ɪç]); ma si nota questa tendenza anche all’inizio delle parole, in particolare in Baviera e Austria (il che caratterizza l’accento tedesco).
  • Le consonanti p, t, k subiscono un’aspirazione consonantica, cioè sono seguite da una leggera h [h]. Questo effetto è più forte nelle sillabe accentuate. Non cambia il significato è perciò spesso viene omesso nella trascrizione nell’alfabeto fonetico, ma è una caratteristica che si nota molto nell’accento tedesco (“thutthi noi siamo thedeschhi”).
  • tz si pronuncia [ʦ], mentre anche se risulta difficile nelle parole con zt, come Jetzt, la (seconda in questo caso) t si deve sentire.
  • Alla fine delle parole ed in particolare nell’infinito dei verbi, la en viene pronunciata accorciando la vocale, quindi kommen viene pronunciato komm’n [ˈkɔmn̩] con una vocale sillabica; questo è particolarmente evidente nelle forme dialettali. Un fenomeno simile avviene anche con em [m̩] ed el [l̩].
Scrittura
Il tedesco viene scritto usando l’alfabeto latino (comprese quindi le lettere J, K, W, X e Y). Oltre alle 26 lettere tipiche di molti alfabeti europei, il tedesco usa tre vocali con la dieresi (chiamata in tedesco Umlaut), ovvero ä, ö e ü, e una lettera speciale, ß, (chiamata dagli austriaciScharfes S e dai tedeschi Eszett), che rappresenta la doppia s in certe parole.
Con l’ultima riforma ortografica del 1996, la ß viene sostituita da una doppia s in tutte le parole con vocale breve, come ad esempio Fluss (fiume), Kuss (bacio) e dass (che, congiunzione), mentre rimane in quelle con vocale lunga, come Gruß (saluto), Fuß (piede) e (mangiava). Da notare che non esiste una versione maiuscola della lettera ß (non capitando mai ad inizio di parola), e pertanto viene sempre scritta SS nelle parole scritte interamente a lettere maiuscole, oppure si usa lo stesso segno. In Svizzera e Liechtenstein, infine, la ß non viene mai usata ed è sempre sostituita da ss.
Le vocali con l’Umlaut (Ä, Ö, Ü) possono essere scritte ae, oe ed ue, qualora non fosse possibile per ragioni tecniche scriverle con i due puntini (per esempio nelle tastiere che ne sono sprovviste): l’uso però, tranne che per le maiuscole, è considerato erroneo. Allo stesso modo ß può essere sostituita dalla doppia s. I tedeschi comprendono questo sistema alternativo (anche se ai loro occhi sembra strano), ma è sempre meglio evitarlo se i caratteri speciali sono disponibili, visto che ae, oe ed ue in certi rari casi possono rappresentare una regolare vocale lunga (per esempio, ae può essere letto come una a lunga piuttosto che una ä). La stessa cosa vale per l’Eszett, dato che a volte serve a distingere parole altrimenti omografe, come ad esempio Maße (misure) da Masse (massa). Attualmente, con la diffusione dei programma di videoscrittura per computer dotati di un elenco di caratteri speciali in cui sono inserite queste lettere è sempre più difficile dover ricorrere a questi “mezzi di emergenza”.
Sulla tastiera italiana si possono usare le seguenti combinazioni:
  • ä = Alt+0228
  • ö = Alt+0246
  • ü = Alt+0252
  • ß = Alt+0223
Le maiuscole con l’Umlaut capitano abbastanza raramente: Ä = Alt+0196, Ö = Alt+0214, Ü = Alt+0220.
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Stimmlos: Gras – Greis – Preis – Vers – Besserwisser – Possenreißer – fassungslos
Stimmhaft: Summen – sausen – rieseln – Sehnsucht – Sense – Linse – Franse – singen und sagen – Seite an Seite
Stimmlos und stimmhaft: Aßen – Basen, lassen – lasen, Muße – Grassamen – er las den Brief, lass mich lesen! – Lies vor! Er ließ mich lesen

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